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Come usare i ricordi per sbloccare la crisi di coppia

08-16-2022 12:54

Dott. Gianpaolo Ragusa

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Come usare i ricordi per sbloccare la crisi di coppia

I ricordi relativi al rapporto di coppia possono essere visti come un insieme di punti che tracciano una traiettoria.Come usarli in modo appropriato?

 

 

 

 

 

 

 

I ricordi relativi al rapporto di coppia possono essere visti come un insieme di punti che tracciano una traiettoria.

Si immagini una situazione ideale in cui ci sono solo bei ricordi sempre più importanti e significativi. In questo caso si potrebbe osservare una traiettoria simile a quella di un aereo che prende quota continuamente.

 

In una storia di coppia reale in cui c’è una buona solidità del rapporto che consente ai due partner un’evoluzione del loro legame, la traiettoria tracciata assomiglia più a quella di un titolo azionario che mediamente nel tempo cresce ma che subisce quotidianamente variazioni al rialzo o al ribasso. La linea costituita da bei ricordi e da brutti ricordi appare frastagliata ma con un trend positivo.

 

I ricordi, se usati in modo appropriato, sono uno strumento utilissimo per una valutazione dell’andamento di coppia e possono essere degli ottimi indicatori per prevedere come proseguirà il rapporto.

Come usare i ricordi in modo appropriato?

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Per prima cosa è importante precisare che non si tratta di una mera un’operazione razionale e intellettuale. Al contrario, è indispensabile immergersi emotivamente nei ricordi nel modo più vivido possibile per identificare che tipo di emozioni si sono vissute, con quale pervasività e durevolezza.

 

Come queste emozioni si sono condivise e gestite all’interno della coppia e che peso hanno nel determinare l’avvicinamento o l’allontanamento emotivo dal partner.

 

Per disegnare la traiettoria emotiva del rapporto di coppia è necessario ripetere questa immersione emotiva nei ricordi più importanti della storia e il più possibile in ordine cronologico.

Sara, ad esempio, mi racconta quanto sia stupendo l’odore della pelle del suo compagno e, rapita dal ricordo di quel profumo, chiude gli occhi e annusa l’aria come se sotto al suo naso ci fosse il braccio di Alessio. Questo ricordo si collega al contatto pelle a pelle “come se ogni poro combaciasse” in una congruenza divina, come fossero fatti uno per l’altra.

 

E dopo una serie di ricordi positivi che disegnano una traiettoria in vertiginosa ascesa, si blocca, si irrigidisce, sbarra gli occhi. Un ricordo irrompe come una doccia fredda: “tutto meraviglioso; ma io voglio un’altra vita! Voglio una famiglia, dei figli, un posto nella sua vita che non sia dopo tutti i suoi impegni!” Un repentino cambio emotivo si evidenzia nella sua voce e nella sua mimica. Dalla dolcezza passa ad una durezza intrisa di rabbia e risentimento per tutte le volte che i suoi progetti di vita si sono schiantati contro il muro dei progetti di Alessio: lavoro, crescita professionale e personale. La traiettoria dei ricordi cade in picchiata!

 

Il grafico dei ricordi di Sara è sempre stato frastagliato perché stare con Alessio è come navigare nell’Oceano tropicale tra le tempeste e le giornate di caldo sole, i colori intensi e i profondi fondali popolati da creature mitologiche!

 

Avventure che hanno prodotto inizialmente un trend complessivamente molto positivo della traiettoria, stagnante nella fase centrale del rapporto e un crollo improvviso alla fine.

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Quindi storia chiusa e dimenticata? Niente affatto. Le esperienze forti si imprimono nel sistema nervoso e i ricordi rimangono vividi a distanza di anni e possono diventare dei gorghi emotivi che rischiano di risucchiare la persona e bloccarla nella sua evoluzione o farla regredire.

 

Soffermarsi su un ricordo piacevole può diventare l’antidolorifico che serve per anestetizzare la sofferenza dei ricordi negativi e sebbene questo sia un processo fisiologico, può diventare patologico quando la fissazione si prolunga nel tempo stravolgendo l’immagine complessiva della storia di coppia. Il ricordo da elemento di valutazione diventa un’illusione che allontana dalla realtà dei fatti mettendo in serio rischio le scelte per il futuro.

 

La fissazione può avvenire anche su quelli negativi. In questo caso il meccanismo di difesa serve per demonizzare il partner, scaricare completamente su di lui/lei la responsabilità della crisi di coppia per non affrontare la sofferenza psicologica derivata dall’assumersi le proprie.

I ricordi sono i punti di riferimento per tracciare la direzione del viaggio di coppia ed è assolutamente indispensabile che la bussola funzioni bene per evitare di segnare i punti con le coordinate sbagliate. 

Ho visto troppe persone essere convinte di andare verso la terraferma quando in realtà si stavano dirigendosi pericolosamente verso il mare aperto senza risorse per poterlo affrontare.

 

Quando qualche naufrago lancia l’SOS mi trovo spesso a fare da bussola e contemporaneamente lo aiuto a magnetizzare correttamente e stabilmente il suo ago per essere consapevole della traiettoria che sta intraprendendo e della meta che potrebbe raggiungere. 

La stagnazione delle crisi di coppia si manifesta come un girare intorno ad alcuni ricordi (positivi o negativi) in modo difensivo senza prendere una decisione precisa.

 

La possibilità di considerare entrambi i tipi di ricordi è necessaria per una valutazione realistica del rapporto di coppia e del partner ed evita di idealizzarlo o demonizzarlo.

 

Prova a tracciare la tua traiettoria di coppia

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Per cominciare a sperimentare questo strumento si può tracciare un grafico come quello nella figura qu a fianco e inserire i ricordi in ordine cronologico e nell’altezza corrispondente alla positività o negatività del ricordo. Se “l’ago della bussola è magnetizzato correttamente”, il grafico rappresenterà in modo fedele l’andamento di coppia.

 

Questo strumento è molto utile per ridurre la confusione che moltissimi pazienti lamentano rispetto al loro rapporto di coppia, fornisce una direzione, indica una possibile prospettiva futura e la quantità di lavoro necessaria per uscire dalla crisi. Inoltre è un dispositivo di riferimento durante il lavoro di attraversamento della crisi perché anche in questa fase è comune avere ripensamenti e   tornare ad aggrapparsi ad alcuni ricordi in modo difensivo.


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